
Qualcuno sta prendendo di mira le coppie che stanno per unire le loro vite in matrimonio lasciando una scia di cadaveri accanto ai quali viene sempre trovata la partecipazione alle nozze e cinque confetti.
L’assassino dei confetti
Qualcuno sta prendendo di mira le coppie che stanno per unire le loro vite in matrimonio lasciando una scia di cadaveri accanto ai quali viene sempre trovata la partecipazione alle nozze e cinque confetti.
L’assassino dei confetti
Ho partecipato a una gara letteraria nella quale si doveva presentare un racconto con un massimo di 20’000 battute (spazi inclusi) che, al contrario di molte storie a lieto fine, fosse con un finale triste.
Difficile per me che sono di natura ottimista, ma ho voluto provarci lo stesso e oggi finalmente vi posso svelare il mio racconto.
Come avete già potuto intuire dal titolo e dall’immagine, il titolo del mio racconto è:
Il dipinto
Il pennello lasciava sulla tela ombre e sfumature mentre la mano esperta di Giosuè proseguiva nella creazione di un altro dipinto. Era concentratissimo tanto da non accorgersi della presenza di Matilde alle sue spalle. Quando la vena artistica s’impossessava di lui niente riusciva a distoglierlo, era capace di rimanere ore e ore davanti al cavalletto a mescolare colori cercando la gradazione perfetta per rendere il suo quadro unico e inimitabile.
Da quando era bambino aveva iniziato a usare il pennello. Acquarelli prima, tempere dopo, per terminare infine con i colori a olio, quelli che lo soddisfano maggiormente. La madre era così orgogliosa del talento del figlio, talento che aveva ereditato da lei e dal nonno materno, che spesso si trovava a discutere per ore con Domenico, il padre, che premeva perché il ragazzo intraprendesse la carriera di famiglia. Ma Giosuè non era intenzionato a diventare notaio, a lui tutte quelle noiose scartoffie non davano nessun brivido, di certo non lo stesso che sentiva scorrergli dentro le vene ogni qualvolta apponeva la sua sigla alla fine dell’opera.
Matilde fin da quando Giosuè era bambino, organizzava per lui mostre cercando di far conoscere a più persone possibili il talento dell’unico figlio. Le sue amiche la prendevano amorevolmente in giro per le ingenti spese che sosteneva ogni volta e Domenico era arrivato al punto di porle un limite.
Per lei mai era abbastanza.
La prima mostra di Giosuè si tenne in una galleria accanto alla biblioteca comunale e alla scuola quando lui aveva solo dieci anni.
Era il primo bambino a esporre i suo i lavori. In quell’occasione Matilde aveva invitato tutti i genitori e compagni di classe di Giosuè, la preside e alcune insegnanti sperando che gli stessi fossero in grado di comprendere il grande talento del figlio. Purtroppo, non era consuetudine nella loro città andare a mostre di pittura e la delusione per l’affluenza, solo la maestra di Giosuè, la preside con il marito e un paio di genitori si erano presentati, era stata grande. Non tanto per il bambino, quanto per la madre che era assolutamente convinta che tutti fossero pronti ad ammirare un artista in erba sconosciuto quale il suo ragazzo.
Matilde non si perse d’animo, per lei era ormai una missione, voleva a tutti i costi riuscire a divulgare le pennellate del figlio.
«Quale genitore è in grado di non amare i disegni del proprio pargolo?» le chiese Domenico durante l’ennesima discussione? «Siamo tutti bravi a tessere le lodi dei nostri figli, ma non possiamo pretendere che anche gli altri la pensino come noi. Giosuè dovrebbe comportarsi da bambino come tutti quelli della sua età, correre nei prati, divertirsi, sbucciarsi le ginocchia. E tu come madre dovresti fare in modo che faccia queste cose, perché la fanciullezza non tornerà più». Domenico non riusciva proprio a comprendere il motivo per cui Matilde insisteva a tutti i costi a organizzare quelle riunioni con gente che, se si presentava, lo faceva soltanto perché veniva offerto loro da bere e da mangiare, non perché realmente interessati a quello che un bimbo di dieci o dodici anni metteva su tela.
«Ma cosa dici? Hai mai guardato attentamente quello che TUO figlio dipinge? Ti sei mai spinto oltre la tua ottusità per cercar di catturare la bellezza che Giosuè nasconde tra una pennellata e un’altra? La passione che con ogni sferzata di colore imprime sulla tela?»
Matilde continuava a insistere perché ne era certa, suo figlio era dotato di un talento speciale e non poteva e non doveva andare sprecato.
E così anno dopo anno continuava a organizzare eventi e mostre per le opere del suo pargolo che venivano poi custodite in maniera maniacale nella rimessa che aveva fatto restaurare e sistemare in modo che la temperatura, l’umidità e la polvere non rovinassero quelle che per lei erano opere di grandissimo valore.
La mano di Giosuè proseguì imperterrita a dipingere quel paesaggio che era soltanto dentro la sua mente. Non la copia di una fotografia o l’osservazione di un preciso punto sulla faccia della terra, ma solo ed esclusivamente qualcosa che era dentro di lui o nella sua fantasia, come i ritratti che aveva fatto qualche tempo prima. Ne ha dipinti almeno cinque ma si tratta sempre della medesima persona, una ragazzina che man mano che il tempo passa, cresce e diventava sempre più affascinante, più matura, più donna. Se Matilde non fosse certa che Giosuè non abbia mai avuto nessuna modella, potrebbe benissimo pensare che quella donna venga a fargli visita per posare per quei ritratti senza farsi vedere da lei.
Matilde ha osservato spesso quei ritratti e cercato di capire se dietro di essi si nascondesse la donna di cui il figlio si è innamorato, ma tra le sue conoscenze nessuna le assomiglia e lui ogni volta che la trova intenta ad osservare quei ritratti, s’innervosisce e se prova a fare qualche domanda Giosuè le elude.
Il profumo di Matilde gli giunge alle narici e pian piano, nonostante sia molto concentrato, gli rivela la sua presenza.
Si volta di scatto con il pennello nella mano sinistra e la tavolozza nella destra.
Ebbene sì, Giosuè è un pittore mancino come Picasso e prima ancora Michelangelo.
«Cosa ne pensi?» Le chiede indicando la tela. Matilde socchiudendo gli occhi per mettere bene a fuoco osserva il dipinto al quale non manca davvero molto per essere terminato.
«Non so cosa dire. Lo trovo stupendo!» Il sorriso compiaciuto di Giosuè illumina la stanza.
«Sono lieto che ti piaccia, devo solo fare qualche piccolo ritocco e poi potremo aggiungerlo agli altri».
«Magnifico! Questa sarà una grande mostra, la più grande alla quale tu abbia mai partecipato, tutto sarà perfetto, ho già ricevuto quasi tutte le risposte agli inviti e sono tutte positive. Sono certa che sarà un successo, molto più grande di quella dello scorso anno».
«Beh, lo scorso anno abbiamo venduto circa il 60% delle mie opere esposte, non possiamo lamentarci».
«No, certo che no! Ma il mio obbiettivo è quello di venderle tutte e far sì che qualcuno brami per averne una, che facciano a gara per accaparrarsi un’opera del grande Giosuè Milani».
Matilde fa un giro su sé stessa prima di abbracciare il figlio.
«Dimmi tesoro, tu sei felice della tua vita?»
«Certo mamma. Come non potrei essere felice quando quello che faccio è mettere su tela i miei pensieri? Se fossi stato bravo a scrivere probabilmente avrei già scritto i miei pensieri in una decina di romanzi, forse di più… non so, non ho idea di quanto tempo occorra per scriverne uno, di certo molto di più che dipingere una tela. Ma questo è il talento che mi è stato donato e questo mi rende felice e orgoglioso».
«Sai, a volte penso che forse ti ho condizionato troppo» Matilde ripensa spesso alle parole di Domenico, a quando l’accusava di essere troppo pressante, di non lasciare a Giosuè spazio a sufficienza per fare altro, per divertirsi come tutti i bambini e ragazzi della sua età mentre i genitori dei suoi compagni di scuola andavano a vedere i figli giocare a pallone, a basket o a praticare qualche altro sport, mentre lui era ed è sempre solitario, e già in giovane età, girovagava per mostre e per musei sempre con la madre al suo fianco. Scrutava nei minimi dettagli le opere dei grandi pittori cercando di carpirne la tecnica. Leggeva libri di pittura, appendeva nella sua stanza copie di dipinti famosi mentre i suoi coetanei avevano i poster dei cantanti, delle attrici o degli idoli sportivi del momento.
«Ma cosa dici mamma! Tu non mi hai condizionato affatto, io ho sempre amato i colori, le immagini che riuscivo a esprimere su carta e poi su tela, spesso le parole per descrivere luoghi o persone non riesco a metterle insieme, mi si aggrovigliano nella testa, mentre sono perfettamente in grado di disegnarle. Tu hai solo contribuito a far si che io riesca ad esprimere me stesso nella migliore delle maniere. Non sarei mai stato un campione sportivo, con i bambini della mia età non mi divertivo e il lavoro di papà e del nonno prima di lui mi annoia a morte. Non farti nessuno scrupolo io sono felice della mia vita».
«Sì tesoro, lo comprendo ma…» risponde Matilde facendogli una carezza sul volto che porta i segni del suo lavoro con qualche schizzo di colore.
«Nessun ma… nessun pentimento, recriminazione o paura di avermi tolto qualcosa» conferma serio passandole anche lui la mano sporca di colori sul volto. Lei con le dita sfiora la pelle che lui ha appena accarezzato «tranquilla, il colore sulle mie mani è asciutto, non ti ho macchiata».
La testa di Matilde si scuote appena e un sorriso le appare sulle labbra.
«Se anche mi avessi macchiata non sarebbe stato un problema. Il calore della tua mano sulla mia pelle, ho cercato di trattenere quello». Restano un attimo in silenzio poi Matilde non può farne a meno, sono ormai anni che si pone la stessa domanda.
«Giosuè, chi è quella bellissima donna che continui a dipingere?» Mentre lei lo interroga il volto di Giosuè cambia espressione come tutte le volte che lei ha tentato di porre lo stesso quesito, ma questa volta non vuole demordere. Suo figlio ha trent’anni è sempre in sua compagnia e di pochissime altre persone e non l’ha mai visto in compagnia di una ragazza. Non le importerebbe se i suoi gusti fossero differenti, lui resterebbe sempre il suo amato figlio, ma desidera per lui di più. Desidera che non resti mai solo ben sapendo che lei stessa non è eterna e prima o poi…
«Chi è? Qualcuna che conosci?»
Giosuè continua a non rispondere e a fissare fuori dalla finestra.
«Tesoro, se quella donna è colei che ami, forse dovresti…»
«Mamma, so cosa vuoi dire. Colette Duphine. Questo è il suo nome. L’ho conosciuta tanto tempo fa, una delle poche ragazze che si sono presentate alla mostra dei miei quindici anni. Era una ragazzina dolcissima. Abbiamo scambiato quattro parole, mi ha raccontato che il padre è un militare e che spesso sono costretti a spostarsi».
Matilde lo osserva mentre parla, cerca di spremere le meningi per tornare indietro di quindici anni, ma niente. Allora osa chiedere ancora.
«L’hai conosciuta quindici anni fa, come fai a sapere che aspetto ha adesso?» Prosegue nel tentativo di capirne di più additando l’ultimo ritratto «vi siete incontrati ancora?»
«Lo so perché lei è sempre nei miei sogni e perché per quanto io rifugga i social, sono riuscito a trovarla e a chiedere la sua amicizia» rivela.
Matilde è sconcertata. Suo figlio innamorato di una donna che ha visto solo in fotografia.
«Ci siamo incontrati una volta. Cinque anni fa» svela «ma lei era fidanzata. Abita a cinque chilometri da qua. Stava per sposarsi e io… beh, cosa potevo fare? Così abbiamo mantenuto l’amicizia, ci salutiamo di tanto in tanto, chiacchieriamo spesso ma non ci siamo più incontrati. Le ho raccontato dei ritratti, glieli ho anche mostrati e lei ne è entusiasta».
«Sono bellissimi e sembra che lei parli» commenta e poi «domani viene il fotografo per immortalare alcuni dei tuoi lavori, fossi in te farei inserire nel catalogo della nuova mostra anche uno di questi ritratti».
«Non so, non vorrei che Colette disapprovasse» lui è dubbioso.
«E perché dovrebbe? Hai forse ricopiato una sua foto?»
«No! Non mi sarei mai permesso. Quelle espressioni, quelle pose, quei sorrisi, sono tutti frutto della mia fantasia, dei miei sogni. In questi ritratti è come io la vedo».
«E allora che male ci sarebbe? Chi potrebbe mai riconoscerla?»
«Non so, mi sembrerebbe di farle un torto».
«Tu sei innamorato di una donna che non potrà mai essere tua. Forse avresti bisogno di incontrare altre ragazze» prova a dire a suo figlio. Ma lui scuote il capo.
«L’amore non si comanda, così come il talento. Sono cose che non puoi dirigere. Il cuore decide a chi donarsi senza che nessuno e niente possa condizionarlo. Il talento se lo hai insito in te puoi migliorarlo questo sì, ma non potrai mai andare a cercarlo e farlo tuo con la forza».
Questo argomento sconvolge Matilde, vorrebbe poter fare qualcosa per il suo figliolo, ma cosa?
Quella stessa sera Giosuè si connette al social dove ha ritrovato Colette e prova a mandarle un messaggio in privato.
«Ciao, come va?» scrive e attende con la speranza che lei possa conversare. Non sempre le è possibile perché nonostante le loro conversazioni siano assolutamente amichevoli e vertano su argomenti del tutto innocui, il marito di Colette è sempre molto sospettoso.
Inutile restare a fissare lo schermo in attesa di una risposta, in caso positivo il suo smartphone lo avviserà. Riprende in mano il libro che aveva iniziato a leggere il giorno prima e si stende sul letto.
Pochi istanti dopo il bip della notifica glielo fa riporre accanto.
«Ciao, io bene e tu? Hai dipinto molto oggi?»
«Ho terminato un quadro per la mostra».
«Un altro paesaggio oppure…»
«Questa volta un’isola. Quella dove mi piacerebbe poter vivere» stava per scrivere con te, ma si ferma in tempo.
«Sarà sicuramente un luogo splendido. E dimmi hai fatto altri miei ritratti a memoria? L’ultimo che hai fatto vedere mi rendeva così bella».
«Ma tu sei bella, io non ti ho reso diversa da come sei». Colette inserisce nella chat alcune emoticon ridenti e una imbarazzata prima di scrivere il suo pensiero.
«Sei molto gentile, ma io credo che tu mi stia adulando. Non mi vedo così bella quando mi specchio e poi sono anni che non ci vediamo».
«Dovremmo rimediare allora, potresti venire alla mia mostra» azzarda.
«Mi piacerebbe tanto, ma mio marito non ama la pittura».
«Allora potresti venire nel mio atelier e avere un’anteprima».
Subito dopo aver inviato si pente di averla invitata, certo sarebbe felicissimo se lei accettasse, ma… forse si è spinto un po’ troppo in là, ha esagerato. Si era ripromesso di non invitarla mai per non crearle problemi.
Colette non risponde, vede il suo stato “online” ma sono passati già alcuni minuti e lei non scrive.
«Mi auguro di non aver creato qualche problema» pensa e continua a fissare lo schermo in attesa.
Finalmente dopo attimi di panico “sta scrivendo” compare nella chat.
«Mi piacerebbe se fosse possibile. Avrei un pomeriggio a disposizione dopodomani se per te va bene». Rilegge almeno cinque volte il messaggio prima di rispondere tanto che Colette inizia ancora a scrivere.
«Se non è possibile va bene ugualmente».
«No, no! È perfetto! Non credevo che avresti accettato e ho dovuto darmi un pizzicotto per essere sicuro che non stavo sognando». Almeno cinque faccine ridenti compaiono nella chat e Giosuè risponde con una compiaciuta, le ripete ancora una volta l’indirizzo ma lei lo assicura che non lo aveva dimenticato affatto e poco dopo si salutano.
Il fotografo irrompe in compagnia di Matilde nell’atelier. Giosuè appena li vede si eclissa. Non ha voglia di osservare il lavoro dell’uomo, sua madre è perfettamente in grado di stargli dietro e lui si rifugia in biblioteca in cerca di tranquillità.
Domani Colette verrà a fargli visita, non ha detto nulla a Matilde, ma è ben contento che quello sia il giorno che riserva al suo circolo artisti così non dovrà necessariamente inventare qualche scusa per allontanarla.
Si sente come uno studente davanti alla commissione d’esame. Colette è arrivata portando con sé un delizioso profumo di gardenie. Si salutano frugando entrambi negli occhi dell’altro per carpire anche il minimo sentimento. Con un sorriso impacciato Giosuè l’invita ad accomodarsi.
«Da questa parte» le fa strada dentro il suo regno.
Era indeciso se farsi trovare in tenuta da lavoro o almeno per una volta senza colore sulle mani e qualche sbaffo sul viso. La seconda opzione ha vinto e così si era infilato una t-shirt bianca e un paio di jeans neri. Lei ha optato per un look identico solo che la sua t-shirt è a righe e i jeans blu. Sembra una marinaretta.
Dopo averle mostrato parecchi quadri, Colette insiste per vedere dal vivo quelle tele che la rappresentano. Giosuè un po’ si vergogna ma non può certo negarglielo.
«Le hai già viste, non sono cambiate» tenta di dissuaderla, ma lei insiste fino a quando gli tocca capitolare difronte a quegli occhi neri come la pece che lo pregano di acconsentire.
Appena gliele mostra lei rimane incantata, le guarda piegando il capo e cercando di cogliere ogni piccolo particolare fino a passare delicatamente le dita sulle tele. Si volta e lo fissa emozionata.
«Sono bellissime! Viste dal vivo lasciano senza fiato» commenta mentre il cuore di Giosuè fa mille capriole. La soddisfazione non è paragonabile a nessun altra. Neppure a quella che provò quando il secondo più grande critico d’arte si complimentò con lui durante la precedente mostra.
«Forse un giorno potrò posare per te e commissionarti un mio ritratto in modo che io possa poi esporlo nella mia casa. Non ti chiedo questi perché non saprei come giustificarli, ma farò di tutto per poter avere una tua opera da ammirare e far ammirare» gli dice prima di congedarsi.
«Giosuè» Matilde irrompe nell’atelier con in mano un libretto «è arrivato il catalogo!» prosegue eccitata «questa volta è davvero spettacolare, lo hanno già inviato a tutti gli invitati e messo a disposizione di molte gallerie». Gli comunica raggiante. A lui poco importa di guardare le sue opere su un opuscolo dove sembrano senza alcuna vita, si fida di quello che la madre gli dice e nonostante lei lo lasci sul tavolino prima di uscire, non lo degna di uno sguardo.
Manca davvero poco alla data della mostra: due giorni. Nel pomeriggio finalmente l’atelier verrà liberato dagli imballaggi che devono custodire le opere che verranno esposte nella galleria durante il trasporto. Si sente soffocare da quel caos, tanto che non riesce a passare neppure una pennellata sulla tela bianca che ha sistemato sul cavalletto.
«Ci devo rinunciare, mi sento mancare l’ispirazione» pensa prima di uscire. «Tornerò qui appena tutto sarà stato portato via».
Questa notte non riesce a riposare, si gira e rigira nel letto senza riuscire a prendere pace. Matilde lo ha avvisato che tutte le opere sono state consegnate e che domani passerà la giornata alla galleria insieme agli operai.
«Sarebbe carino che ci fossi anche tu mentre appendiamo i quadri, così puoi dare il tuo parere sulla disposizione». Quella non è una richiesta, ma un ordine e per quanto a lui queste incombenze non piacciano assolutamente, mandandolo in paranoia, gli è chiaro che nessuno meglio di lui può sistemare il suo lavoro in base ad una certa logica.
Giunti nei pressi della galleria, un fumo nero e acre si spande nell’aria ed entra nelle narici. Qualcosa sta andando a fuoco. Le sirene dei pompieri e della polizia rombano fischiando nei timpani.
«Cosa mai sarà accaduto?» si domanda Matilde, ma appena svoltato l’angolo l’angoscia e lo sgomento prendono possesso di madre e figlio. Il fumo nero e denso esce proprio dalla galleria d’arte, e la schiuma dei pompieri sta facendo del suo meglio per tenerlo a bada.
Mentre il cliente lo sta facendo attendere durante una chiamata a Fratti capita in mano il catalogo della mostra. Inizia a sfogliarlo e la sua attenzione viene catturata da uno dei dipinti che verranno esposti nella galleria.
Un ritratto di donna.
Quella donna lui la conosceva perfettamente.
Con quella donna lui è sposato da cinque anni.
Non ci sono dubbi, quella donna è la sua Colette.
«Lei ha posato per un pittore?» Pensa sconcertato.
Con nonchalance inserisce il catalogo nella sua ventiquattrore e fa un salto alla galleria cercando di prendere informazioni sulla mostra.
«Sì, la mostra si terrà il tredici di febbraio, proprio come riportato sul catalogo» gli spiega la ragazza. Cercando di celare il troppo interesse chiede come funzionava tutta l’organizzazione e così viene a sapere che i quadri saranno stati consegnati solo due giorni prima l’undici in modo che il dodici l’artista e la gallerista si potranno occupare della disposizione ottimale per ognuno di loro.
La notte tra l’undici e il dodici febbraio armato di liquido incendiario, Fratti si introduce nella galleria e fa in modo che quei quadri non possano mai essere ammirati da nessuno distruggendo la felicità di Matilde e Giosuè.
Fine
Eravamo in 26 partecipanti, questo mio è arrivato tra i primi 10. A voi è piaciuto? Vi leggo con piacere nei commenti.
Laura
Oggi finalmente vi svela la copertina del mio nuovo romanzo, e con essa anche la trama.
Si tratta del sequel della novella natalizia del 2021 “Il suo primo vero Natale”
TITOLO:
TRAMA:
Tornano Julie e Gregor per raccontarci il seguito della loro storia sull’isola di Beldburn.
Dopo aver arredato la villa iniziano con la ristrutturazione del faro inconsapevoli di quanto andranno incontro.
Qualcuno deve recuperare qualcosa di molto prezioso nascosto nella proprietà e non guarda in faccia nessuno pur di arrivare allo scopo.
La vicina, Miss Peggy, tiene sott’occhio tutti i movimenti tra la villa e il faro e continua a coltivare il suo particolare interesse per Gregor.
Intanto, incuriositi dalla pubblicità del B&B che Gregor ha iniziato a lanciare sui social tenendo al corrente i suoi follower sull’avanzamento dei lavori prima, e inserendo negli appositi siti web la pubblicità poi e da quanto Julie scrive nel suo Blog, i due ex, Roxanne e Richard, decidono di fare un salto a Beldburn.
Riusciranno Julie e Gregor a trovare la tranquillità, scoprire chi sono gli intrusi e cosa cercano, finalmente aprire il B&B e vivere serenamente?
Cosa ne dite? Vi incuriosisce?
Se sì potete già prenotare il vosto eBook a prezzo di lancio di soli 0,99 centesimi anzichè 2,69 semplicemente cliccando il link qui di seguito.
https://www.amazon.it/gp/product/B0BW7PMPXC/ref=dbs_a_def_rwt_bibl_vppi_i0
Grazie a tutti Laura
La storia di Julie e Gregor sta per tornare, presto vi sveleranno cosa succede sull’isola (inventata) di Beldburn.
Siete curiosi? Vi ricordate in quale situazione li avete conosciuti?
Se volete rinfrescarvi la memoria non vi resta che leggere o rileggere “Il suo primo vero Natale” c’è poco tempo però. Affrettatevi loro stanno arrivando!
Laura
Possiamo anche essere intervistatori di noi stessi?
Io ci ho provato.
Intervista sullo stato di salute degli scrittori
👩🎤 Buongiorno amici ascoltatori oggi intervistiamo la #scrittriceself #lauraparise
👩💻 Buongiorno. Per me è un piacere essere qui.
👩🎤 Ci dica… come si sente?
👩💻 Molto bene grazie
👩🎤 Racconti al nostro pubblico come fa a mantenersi così in forma e in salute. Qual’è il suo segreto?
👩💻 Oh beh, semplice! Tutti i giorni #scrivo e #leggo questa è la mia sola medicina, quella che mi fa star bene.
👩🎤 Interessante. Ha per caso qualche consiglio per i nostri ascoltatori?
👩💻 Io #scrivereperpassione ma se i vostri ascoltatori non amano #scrivere possono cambiare il dosaggio e fare due sessioni di #lettura
👩🎤 Ha qualche titolo in particolare da consigliare e dove trovarlo?
👩💻 Consiglio tutti i miei #libri sono tutti disponibili in tutti i formati solo su #Amazon e hanno varie tematiche che possono incuriosire chiunque.
👩🎤 Grazie infinite #lauraparise per questi suoi saggi consigli. Avete capito cari ascoltatori? #leggerefabeneallanima Leggete i libri di Laura Parise presto ne uscirà un altro.
👩💻 Grazie molte per questa intervista.
👩🎤 A lei per la disponibilità e in bocca al lupo per la #prossimauscita. Amici #staytuned
Cosa ne pensate?
Laura
Anche quest’anno è cominciato all’insegna di belle letture.
la mia prima recensione dell’anno che cade sull’ultimo romanzo, un #Thriller soprannaturale di @enricoscebba intitolato:
𝐋’𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐇𝐨𝐭𝐞𝐥
📰 Avvolgente è il titolo della mia recensione.
📚Un romanzo che ti prende talmente che, pur rendendoti conto che gli eventi che accadono sono fuori dal normale, non riesci a staccartene e, quando cominci a capire dove l’autore sta dirigendo il racconto, vuoi comunque andare avanti senza fermarti per scoprire cos’altro ha inventato.
✍️ Enrico ha costruito una trama surrealistica che mi trova in un certo senso d’accordo con il suo resoconto finale.
🙄 L’ultimo Hotel, già dal titolo, lascia intendere quale possa essere la funzione di quel luogo. 👏 Devo fare i miei complimenti all’autore per la sua fantasia, per come ha descritto il luogo e i vari avvenimenti delineando la trama in tanti pezzi dove, come in un puzzle, le tessere che man mano s’incastrano rendendo tutto perfettamente lineare.
⭐⭐⭐⭐⭐
Se volete una lettura un po’ differente dal solito, allora non dovete perdere questo libro.
seconda #recensione dell’anno!
𝐈𝐥 𝐛𝐚𝐜𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐜𝐮𝐛𝐨
Ho voluto leggerlo perchè:
🌺 Nina mi incuriosisce sempre con i suoi Reel
🌺 Volevo capire quanto di lei c’era nel suo romanzo
🌺 Il titolo mi ha colpito molto
🌺 La cover ancora di più
🤔 Bene, cosa ne penso?
✍️ Leggo per la prima volta la penna di Nina e per quanto il genere da lei trattato non sia il mio solito genere, avendo lei amalgamato in questo modo la storia, posso dire che è risultata molto gradevole.
🤔 La fantasia che ha utilizzato per creare i suoi personaggi e farli vivere in questo libro devo dire che mi ha impressionato e forse, proprio perchè non sono avvezza a questi temi, mi sono piú volte chiesta come abbia fatto, ma il mix umani e non umani è risultato a mio avviso vincente.
📚 In alcuni punti avrei magari sfoltito perchè mi sono parsi ripetitivi, peró non è una critica, ma solo un mio gusto personale.
✍️ Ho invece apprezzato il fatto che durante il corso del racconto, il lettore possa entrare nei pensieri di entrambi i protagonisti. Sia umani che paranormali.
🤔🙄 Ma poi, siamo davvero sicuri che tra di noi, sotto mentite spoglie non ci siano veramente degli esseri come Eric, Gabriel, Darren e Mariko?
😉 Da come Nina ce li presenta, in maniera così descrittiva, quasi quasi mi viene da pensare che… 😂😂😂 magari ne conosce alcuni.
⭐⭐⭐⭐
Consigliato a chi ama il genere perché per quanto sia “soprannaturale” tiene comunque incollati alla lettura.
terza #recensione dell’anno!
𝐄𝐦𝐢𝐥𝐲 𝐍𝐨𝐢𝐫
…Nessuno è innocente a Barbed Heart…
Ho voluto leggerlo perchè:
💮 Non conoscevo ancora la sua penna
💮 Si tratta di un genere che mi piace
💮 Il titolo attira molto
💮 La cover è d’impatto
💮 E poi è una collega 😉
🙄 Bene, cosa ne penso?
✍️ La storia in sè stessa c’è ed è anche avvincente, ma si nota la mano acerba dell’autrice che corre veloce tra le pagine e arriva in fretta laddove invece dovrebbe rallentare, spiegare, raccontare far vivere al lettore più stati d’animo e pensieri della protagonista.
🤔 S’intuisce molto bene che la fantasia non le manca.
📚 Essendo il primo romanzo da lei scritto e per me la prima volta che la leggo, posso solo dire che approfondiró la sua conoscenza leggendo altri suoi romanzi. ⭐⭐⭐⭐
Quattro stelle perché ho letto una storia che ha davvero una trama interessante e che mi è piaciuta moltissimo, soprattutto per la sua originalità.
🙄 Se lo consiglio?
🤩 CERTAMENTE 🤩
quarta #recensione dell’anno!
𝐈 𝐖𝐈𝐋𝐋 𝐑𝐄𝐌𝐌𝐁𝐄𝐑 𝐅𝐎𝐑𝐄𝐕𝐄𝐑
Ho voluto leggerlo perchè:
📍 Non avevo ancora letto niente di suo
📍 Questo è uno dei miei generi
📍 Il titolo è molto interessante
📍 Mi piace scoprire nuove autrici
📍 E poi è una collega 😉
🙄 Bene, cosa ne penso?
✍️ Una storia molto intricata, piena di suspance e dolore.
🤩 Di certo non annoia assolutamente e man mano che va avanti regala qualche spunto interessante per mantenere viva la concentrazione e la voglia di proseguire nella lettura.
📚 Il doppio POV è davvero ben studiato e permette così di sapere subito quello che i due protagonisti stanno vivendo.
🤔 Una storia che se all’inizio puó sembrare il classico amore/odio man mano che prosegue diventa intensa e ad un certo punto anche commovente.
😲 Quanto può sopportare una persona?
🙄 Quanta fiducia siamo in grado di dispensare?
😟 Quanta paura abbiamo dentro di noi che puó solo complicarci anche la più semplice delle situazioni?
😱 Quanti film mentali riesce a alimentare l’insicurezza?
✍️ Questo e molto altro ancora è racchiuso tra le pagine di questa storia a tratti molto spicy.
⭐⭐⭐⭐⭐
Io posso solo dire di averlo apprezzato e ne consiglio la lettura a chi ama le storie d’amore, intrigo e spicy.
quinta #recensione dell’anno!
𝐋𝐞 𝐬𝐜𝐚𝐫𝐩𝐞 𝐝𝐢 𝐄𝐦𝐦
The sneakers girl
Ho voluto leggerlo perchè:
📍 Cercava lettori interessati e io lo ero molto e la ringrazio per la collaborazione
📍 Il genere romantico è uno dei miei preferiti
📍 Il titolo mi ha incuriosito e la trama insolita
📍 Mi piace scoprire nuove autrici
🙄 Bene, cosa ne penso?
✍️ Innanzi tutto lo stile: molto differente dai soliti POV alternati o dalla terza persona. 📚 Paola ha utilizzato una seconda persona che per tutto il libro sembra raccontare, o meglio, ricordare alla protagonista tutti gli avveminenti, spiega le sue emozioni e i suoi gesti come se lei non ne fosse capace e ogni tanto le fa anche da voce della coscienza.
🤔 Devo dire che la cosa mi ha molto intrigato e mi è piaciuta molto, non mi erano mai capitati libri scritti così.
✍️ Per quanto riguarda la storia, beh, qui abbiamo la vita di una ragazza che ha sofferto molto, che ha vissuto per tutta l’infanzia, la pubertà fino alla soglia dell’università ricoperta d’insulti, cattiverie, bullismo e in una famiglia che a dir poco “strana” usando un eufemismo e anaffettiva, ha contribuito a minare la sua psiche.
😱 La sofferenza di Emma traspare ogni dove.
🙂 Ma fortunatamente ha la forza di ribaltare la sua vita come un calzino dello Stregatto dandosi finalmente la possibilità di rinascere.
✍️ In un mix di rinascita e prime volte, fiducia, passione, amicizia, gelosia, tenerezze e tanto altro tra queste pagine abbiamo l’occasione di trovare un pizzico di spicy e di suspance.
📚 Narrato in maniera fluida, e ricco di avvenimenti non stanca nonostante sia, per buona parte del testo, il racconto di un giorno dopo l’altro.
🤫 Solo il finale, che ovviamente non sveleró, a mio gusto, lascia l’amaro in bocca, forse avrei preferito saperlo fin dall’inizio. 😉 Ma ciò non toglie che non sia una storia gradevole che, se letta da tutti, soprattutto i giovani adulti puó insegnare molto e aiutare perché per quanto la vita sia sempre una lotta, le delusioni dietro l’angolo, la cattiveria che ci circonda, il sentirsi inadeguati, non apprezzati, derisi, umiliati e non amati, non vuol dire che sia colpa nostra o del nostro aspetto.
😲 Dobbiamo prima di tutto amarci noi, avere la forza di ricominciare anche da zero e di costruirci una nuova vita.
⭐⭐⭐⭐
Quindi lo consiglio caldamente.
sesta #recensione dell’anno!
𝐒𝐡𝐚𝐧𝐠𝐡𝐚𝐢 𝐦𝐨𝐧 𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫
Ho voluto leggerlo perchè:
📍 Ha un’ambientazione esotica
📍 Il genere romantico è uno dei miei preferiti
📍 La trama è accartivante
📍 Volevo conoscere meglio la penna dell’autrice
📍 E poi è una collega 😉
🙄 Bene, cosa ne penso?
📚 Questo è il secondo libro di Mimi e devo dire che come il primo mi ha appassionato.
😍 Una bella storia d’amore ambientata in una nazione che difficilmente ho trovato nei romance.
🤩 Grazie a questa lettura ho scoperto qualche chicca davvero interessante sulla Cina.
✍️ Il doppio POV alternato ha fatto sì che potessi comprendere i pensieri, timori, gioie e dolori di entrambi i protagonisti.
🤔 Ma ci sono due temi importanti in questa storia.
🧐 La difficoltà di un genitore a far pace con sè stesso per ritrovare l’equilibrio perso, portandolo a commettere le stesse mancanze che egli stesso a patito da bambino proprio con il figlio e la necessità a trovare il bandolo della matassa quando si è soli e non ci si fida di nessuno. Tutto fino a quando riceverà l’imput necessario da una giovane donna che ha vissuto la sua infanzia in una famiglia dove il calore umano e l’amore non è mai mancato.
🙄 Il desiderio di libertà e scoperta di una giovane donna che pur essendoolto amata si sente soffocare e che ha il coraggio di allontanarsi dagli affetti per spiccare il volo verso la sua vera vita.
👀 Con un pizzico d’intrigo e suspance legato alla gelosia, condiscono il tutto tanto che ho divorato gli ultimi capitoli per giungere a leggere la fine che aspettavo.
✍️ Descritto in maniera delicata anche nei momenti spicy ne ho apprezzato tutte le sfumature.
📚 Non ci sono spazi vuoti e sbalzi temporali e tutto scorre in maniera lineare senza annoiare.
⭐⭐⭐⭐⭐
Una piacevolissima lettura che consiglio a tutti gli amanti del genere.
settima, ottava e nona #recensione dell’anno!
Qui vi parlo di ben tre libri, i primi tre della serie
𝐌𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐫𝐲 𝐑𝐨𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞
Ho voluto leggerlo perchè:
📍 Non avevo mai letto questo gen
📍 Ma ne ho visto molti film
📍 La trama molto intrigante
📍 Era la prima volta che leggevo Simona
📍 E poi è una collega 😉
🙄 Bene, cosa ne penso?
📚 1 Looger
✍️ Fino ad oggi non avevo letto nulla di questa autrice, peró la curiosità di leggere una storia di Seal dopo tanti film visti era fortissima.
😳 Ebbene, devo dire che è stata una piacevole scoperta.
✍️ Le descrizioni del luogo, dei personaggi il doppio pov nello stesso capitolo, il ritmo del racconto negli avvenimenti è stato tutto un susseguirsi piacevole tanto da tenermi incollata fino alla fine.
📚 La storia, benchè ha un suo finale, t’invoglia a continuare e infiltrarti in questa squadra per scoprire le altre avventure.
🤔 L’intraprendenza e il coraggio della protagonista, la simpatia anche nella sua rudezza del protagonista maschile sono un mix davvero interessante.
⭐⭐⭐⭐⭐
Se amate l’azione condita da una piacevole storia romantica, non fatevelo scappare.
📚 2 Ezra
😍 Questa serie mi sta prendendo di brutto!
✍️ Anche questo secondo volume l’ho spazzolato in un batter d’occhio!
🤩 Devo dire che in questo, l’adrenalina scorre ancora più velocemente perfino nel lettore. ✍️ Io mi sono dovuta trattenere dal voltare pagina velocemente perché volevo arrivare al colpevole in fretta.
🧐 Difficilissimo capire chi era l’ideatore del gioco mortale e soprattutto perché.
👏 Devo assolutamente fare i miei complimenti all’autrice che ha saputo tenermi sulle spine, regalandomi, leggendo tutte le sensazioni dei protagonisti quasi che io fossi al posto loro.
✍️ La tecnica di scrittura è la stessa del primo volume, ma in questo ho riscontrato qualcosa in piú. In positivo ovviamente.
⭐⭐⭐⭐⭐
Super consigliato!
📚 3 Angus
✍️ A questo punto smettere si leggere questa serie mi è impossibile.
🙄 Attenderó con ansia l’uscita dei prossimi capitoli perchè voglio scoprire cosa ha inventato ancora la mente dell’autrice. 📚 Anche in questo libro l’adrenalina scorre nelle vene, il pericolo, la dedizione, il coraggio, l’amiciza e l’amore sono tutti spalmati attraverso i capitoli in maniera perfetta.
😉 La lettura scorre veloce come le avventure che i nostri protagonisti devono affrontare e vivere.
⭐⭐⭐⭐⭐
Ancora una volta non mi resta che stra-consigliarvi queste letture.
decima
#recensione dell’anno!
𝐁𝐚𝐥𝐥𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐞 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐢𝐞𝐥𝐨 𝐝’𝐀𝐮𝐬𝐭𝐫𝐚𝐥𝐢𝐚
di @elenabignottiitalianwriter
Ho voluto leggerlo perchè:
📍 Non avevo mai letto questa autrice
📍 Dice che è il suo secondo ranzo 😳
📍 La trama mi ha ricordato un film famoso
📍 Volevo scoprire se avevano affinità
📍 E poi è una collega 😉
🙄 Bene, cosa ne penso?
✍️ Questo è il primo libro dei due romanzi di Elena che leggo e ho trovato la sua penna molto delicata nel descrivere quei sentimenti che spesso ci accompagnano fino dalla giovane età.
📚 La storia dei due protagonisti con la stessa passione è narrata solo dalla voce femminile, ma nonostante questo, attraverso i dialoghi si comprende molto bene anche i sentimenti di lui che non fa molto per nasconderli.
🤔 Una storia dolce che rallegra il cuore e che si legge tutta d’un fiato.
💃🕺Bella e intrisa di musica e di tanta passione.
📚 Si legge in un batter d’occhio perché scorre via veloce tra piroette e baci, incomprensioni, tristessa, gioia, dolore, amore e riconquista.
🌟🌟🌟🌟🌟
Consigliata a tutte le lettrici romantiche che desiderano aprire e chiudere il libro sulla parola fine nella stessa giornata.
undicesima
#recensione dell’anno! Ultima #lettura di gennaio
𝐔𝐍𝐎 𝐒𝐂𝐑𝐈𝐓𝐓𝐎𝐑𝐄 𝐈𝐍 𝐓𝐑𝐀𝐏𝐏𝐎𝐋𝐀
Ho voluto leggerlo perchè:
📍 Cerco di conoscere sempre nuovi autori
📍 Uno scambio di letture gialle
📍 Volevo scoprire cosa conteneva questa trama particolare
📍 E poi è un collega 😉
🙄 Bene, cosa ne penso?
🤔 La trama di questo libro è decisamente originale, soprattutto considerato il fatto che tutta la storia è raccontata dal protagonista che si sdoppia e parla sia in prima persona che come persona onniscente nei momenti in cui sono gli altri personaggi a prendere la scena. 📚 Nella prima metà del libro, purtropo ci sono momenti che ho trovato piuttosto pesanti e che personalmente avrei evitato, ma si tratta ovviamente di gusto strettamente personale, da qui il motivo delle quattro stelle. 🤷♀️
🙄 La lettura è abbastanza scorrevole e avvincente, soprattutto nell’ultima parte che non viene svolta in maniera frettolosa, ma al contrario intriga fino a stupire.
🤫 Non vi possp svelare nulla sulla trama perchè i toglierei il gusto di leggerlo.
🌟🌟🌟🌟
Posso peró consigliarlo di certo a tutti gli amanti dei gialli e dei rompicapi.
Cosa ne pensate? C’è qualche titolo che ha catturato la vostra curiosità e che vorreste leggere?
Laura
“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito.. perché la lettura è un'immortalità all'indietro." Umberto Eco
Petali di rosa
Lingue, letterature e l'Italia per lettrici e lettori del mondo
Sarà un viaggio lungo e dalle sfumature inaspettate, ma che affascinerà chiunque lo seguirà con attenzione e dedizione, come merita la moda e tutto il variegato universo che le ruota attorno.
musica e liturgia
il blog di uno che non ha niente di meglio da fare
Avventure e disavventure di un chotto qualunque
Nulla dies sine linea
Annunci, articoli e notizie sul mondo della danza per ballerini e scuole di ballo
Il blog romano che dall'VIII Municipio parla al mondo
Ogni romanzo, qualsiasi sia il suo genere, mette le ali alla tua anima, voli un mondi nuovi, sogni , sorridi, soffri, combatti, ami! e questa è la nostra passione piu grande!
Le mie storie
Zapping tra Television e Streaming
clubdiletturaitaliano.com
Rossana Lozzio promuove letteratura romance
Ascolta ora il 1° capitolo
Directory per scrittori e artisti
Di Silvestra Sorbera
Recensioni, interviste e segnalazioni a tema letterario
A U T R I C E
Mai dire farò, ma fare
che legge, ascolta, pensa...
Perché di libri non se ne ha mai abbastanza
leggere per vivere
Official website - Il mio sito ufficile
Conoscersi e parlarsi è un dono
libri, pensieri, domande e risposte... parliamone insieme
un navigatore cortese
Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso.
Il mio mondo, i miei libri, le mie storie
...tu sei la Londra bella, quella che è nel mio cuore... You are the nice London, the one that stays in my heart
La donna è come una bustina di tè, non si può dire quanto è forte fino a che non la si mette nell'acqua bollente.
Aiutiamoci ad aiutarci!
Scrivo ciò che penso, e a volte penso troppo.
domani è un altro giorno
Graphic Designer & Artist
tra parole e anima
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.”
Oltre la velocità della Luce,lo spazio dell'Universo,l'infinitamente Piccolo... Oltre tutto... solo il Pensiero.
Se non combatti per costruire la tua vita non ti rimarrà niente
"Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio" O. Wilde
Cave Adsum