Oggi voglio ringraziare un’autrice Giada Grimaldi che è anche una lettrice ed ha lasciato la splendida recensione che riporto qui di seguito al mio romanzo
Le avversità non fermano l’amore
Non è il primo romanzo che leggo di Laura Parise, e di lei ho capito che ama raccontare i sentimenti genuini, quelli che spesso dimentichiamo presi troppo dalla vita frenetica che conduciamo. Leggerla porta a fermarsi un attimo per rammentare il buono che abbiamo tutti i giorni.
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Rachel ha perso sua figlia per una grave malattia, scandisce le sue giornate tra lavoro e casa, cerca di andare avanti ma non sempre è semplice. Per tre settimane viene assegnata come fisioterapista di una ragazzina, Jenny, affetta da SMA una malattia che tra le altre cose la costringe a stare su una sedia a rotelle. Il rapporto tra le due non è semplice da subito, anche perché Jenny è cresciuta sotto la costante protezione di suo padre Kevin. L’uomo si è ritrovato solo e con una figlia malata, la cosa più naturale per lui è stata di chiudersi a riccio e tenere al sicuro la sua bambina anche se ciò l’ha tenuta fuori da un mondo che invece avrebbe bisogno di vivere e scoprire nonostante tutto. Rachel si insinuirà con garbo e delicatezza in questo equlibrio precario ma che funzionava…dove porterà la sua presenza? E se in realtà sarà anche lei a guarire le sue ferite?
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In questa storia i protagonisti sono tre, a modo loro sono feriti e vivono per abitudine più che per emozioni, ed è triste rendersene conto. Rachel sopravvive ad un dolore immenso, Kevin combatte con i sensi di colpa, Jenny crede di non avere alternative. Eppure tutti e tre innescheranno involontariamente una serie di eventi che li avvicinerà fino a creare un legame che va oltre il guarirsi a vicenda. L’amore, in tutte le sue forme, può tutto, e in questa storia, pagina dopo pagina è proprio ciò che accade.
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La storia è ben articolata, si vede che l’autrice si è documentata e ha raccontato sicuramente gli aspetti della malattia che non devono scoraggiare, insomma ha cercato di ricordarci che il bicchiere può essere sempre mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto, e questo l’apprezzamento tanto.
Cosa ne pensate? Io, la ringrazio per questa sua bellissima recensione, soprattutto perchè ha capito quanto reale io ci abbia voluto mettere nel raccontare di una malattia che purtroppo condiziona non solo la vita di chi la subisce, ma anche inevitabilmente di chi vive e ama una persona costretta a questa vita piena di difficoltà, e di aver letto così attentamente il mio libro.
Laura