Una bella giornata di sole…
Intorno tutto un vociare…
Gente che, incurante del prossimo parla ad alta voce e si racconta…
Giorno di festa…
Giorno da dedicare alla vita!
I pensieri, le preoccupazioni, i disagi, per oggi restano chiusi a chiave, a doppia mandata! Verranno rispolverati domani, nel giorno feriale, quel lunedì che tutti non sopportano, forse proprio perchè riporta con i piedi per terra e fà svanire i sogni.
Eppure non tutti sembrano pensarla così.
Silenzio…

Dario e Mirella sembrano tutt’altro che propensi a lasciarsi andare alla leggerezza e leggiadria del momento.

Dario si guarda intorno scocciato da tutta quella, che per lui, è falsa allegria. Sà già che l’indomani tutta quella gente tornerà a disperarsi o per lo meno a far credere agli altri che tutto và male, e che la disperazione regna sovrana tra le mura di quelle famiglie. Se ne lementa e si rinchiude in sè stesso.
Mirella non si cura più di tanto di chi le stà intorno, si guarda in giro leggermente incuriosita, ma… a lei poco importa di come il prossimo vuol vivere la propria vita. Se per poter andare avanti bisogna lottare, forse è anche giusto di tanto in tanto accantonare i brutti pensieri, lasciarli per qualche ora chiusi in un cassetto e godersi, assaporandone ogni istante, quei pochi attimi di serenità che quella bella giornata può regalare.
Silenzio…
Quattro ore seduti uno di fronte all’altro in attesa che le portate si susseguano.
Silenzio…
Il caos in quel ristorante è generale, non vi è una grande organizzazione. Forse i commensali son troppi, forse il personale non è abbastanza o all’altezza, o forse è solo un modo per far consumare più bevande, lasciare il tempo di digerire tra una portata e l’altra, far sì che la gente seduta al tavolo abbia il tempo per rilassarsi e chiacchierare senza lo stress quotidiano dell’orologio che corre… Chissà qual’è la vera strategia.
Quattro ore e 15 parole.

Silenzio…
Dario sguardo perso nel vuoto e la mente nei suoi pensieri. Pensieri che son sempre quelli… sempre uguali sempre pesanti.
Mirella sguardi lanciati quà e là intorno a sè per il disagio di quel silenzio.
Il cervello che macina, cerca di trovare un qualsiasi argomento, anche banale pur di conversare ma… per quanto si sforzi il silenzio del suo compagno la contagia, le toglie ogni gioia ogni allegria. Tamburella sul tavolo con le dita, gioca con le posate, poggia lo sguardo su di lui in attesa di un suo qualsiasi gesto, un sorriso, una parola, il tocco della mano attraverso la tavola, ma niente.
Silenzio…

Man mano le portate si susseguono ma non vengono neppure commentate. Mangiano in
Silenzio…
Non vi è neppure più l’antica galanteria di un tempo quando l’uomo versava da bere alla sua compagna. Ognuno pensa al proprio bicchiere come se al tavolo fosse seduto da solo.
Silenzio…
L’ultima goccia… l’ultimo residuo di pazienza…
Dario si collega al suo cellulare, guarda un video ma non lo condivide.
Mirella si alza spazientita, quattro ore di silenzi… vorrebbe fuggir via, sparire, volatilizzarsi, ma forse Dario non se ne accorgerebbe neppure.
Ha la gentilezza di avvisare che và in bagno, non le sembra carino mollarlo al tavolo senza neppure una parola.
Si rifugia nella toilette. Si sente male, come se si fosse comportata da persona maleducata, odia quel suo silenzio ma non riesce a sfuggirne, spera che quella sua piccola ribbellione lo abbia riscosso. Era decisa a non tornare, ma è più forte di lei, in fondo non hanno mica litigato, non hanno discusso, nessun battibecco, è solo silenzio…
Torna indietro, lui sembra che stia parlando al telefono e invece no… ascolta la musica estraniato da tutto e da tutti
Lei si risiede al suo posto e continua a guardarlo in attesa di un cenno.
Nulla… la musica non è cambiata, continua ad essere di un silenzio assordante.

Laura
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