Ciao a tutti, son giorni che non scrivo, e per me non farlo equivale ad avere una malattia.
Io che prima di fermarmi devo essere quasi in punto di (esagero) morte,
che prima di buttare la spugna devo davvero essere ridotta uno straccio privo di un minimo di forze,
che prima di dire non ce la faccio devo davvero essere arrivata al limite massimo consentito ad un essere umano,
io che se tralascio di svolgere le mie normali attività vuol dire che stò veramente male,
che vengo chiamata panzer perchè tiro dritto per la mia strada a volte con precipitazione e senza riflettere,
che prima di chiedere aiuto mi spezzo la schiena,
che preferisco agire piuttosto che delegare…
ho perso delle giornate a…
vagare inutilmente senza una meta come un automa senza il minimo interesse, mi mancavano non solo le forze per scrivere, ma proprio le parole, le idee, l’interesse.
Vi invito a leggere l’articolo del blog Emozioni, idee del cuore della carissima bogger Dina “questione di punteggiatura”. La sua lettura, ha fatto accendere in me l’idea di questo articolo.
Per molto tempo sono stata come delle “virgolette” sempre disponibile, sempre pronta, sempre decisa a fare tutto per tutti e lasciar perdere me, c’è chi mi dice che non mi sono voluta un granchè bene… non la penso così. Anche se forse potrebbero aver ragione, io non rimpiango nulla di ciò che ho fatto, se tornassi indietro lo rifarei esattamente alla stessa maniera, perchè io ho sempre messo amore e sentimento in tutto quello che ho fatto, ho sempre messo il mio cuore e forse l’ho strapazzato un pò, questo è vero, ma nonostante ingoiassi bocconi che a volte non erano propriamente dolcissimi, non mi sono mai lamentata. Sono sempre andata avanti e il mio errore probabilmente è stato proprio questo, credere che prima o poi sarebbe cambiato qualcosa, sperare che anche nei miei silenzi venisse letta la mia richiesta.
Forse avrei dovuto puntare i piedi e diventare un punto, molto tempo prima, non aspettare oggi, non rimandare quelle cose che erano per me. Forse sono stata abbagliata, accecata, priva di amor proprio, e troppo debole per dire no, troppo indulgente. Non sono mai stata capace di rifiutare, sono sempre stata disponibile e pronta per gli altri, lasciando me sempre da parte.
Ma oggi sono un punto!
Oggi sono tornata ad essere quella che sono, quella che quando decide và avanti come un treno, sbatte contro muri, o porte, prende testate e pugni nello stomaco, incassa e non restituisce, ma non cambia idea, resta sempre e comunque ferma sulle sue decisioni come un punto! Non posso cambiare la mia indole, non diventerò mai menefreghista, cattiva, maligna, pronta a contraccambiare uno schiaffo con un pugno, questo no, non posso farlo non ne sono capace e soffrirei a fare qualcosa del genere, ma… la decisione è presa, il dado è tratto, non ci sono ripensamenti di sorta.
Ho messo un bel punto.
Laura
Lascia un commento